Attitudine Skinhead

Gli Skinheads sono una sotto-cultura che vive dalla fine degli anni ‘60 del Novecento tra la classe operaia di Londra per poi diffondersi in tutto il mondo. Il movimento si costruì su basi sociali, piuttosto che politiche, attorno ai valori della classe proletaria e allo stile distintivo dei rude boys giamaicani e dei mods inglesi.

I primi skins comparvero in Italia negli anni ‘80 e nel giro di poco tempo, come nel resto d’Europa, si delineò una spaccatura su base ideologica. La popolarità di alcuni gruppi di estrema destra, organizzati a livello internazionale, portò i media ad associare il termine “skinhead” con “neo-fascista” e “razzista” - abitudine ancora molto diffusa - e, parallelamente, si assistette all’espansione di gruppi dichiaratamente anti-razzisti e di sinistra.

Fin dalle origini numerosi fotografi - Derek Ridgers, Nick Knight, George Marshall, Iain McKell e Gavin Watson - hanno raccontato questo movimento in chiave giovanile, spesso mostrandolo come una fase di ribellione post-adolescenziale. Al contrario questo progetto fotografico nasce dalla volontà di raccontare il movimento skinhead italiano, anti-fascista e anti-razzista, come una cultura senza tempo attraverso i volti di chi questa la fa vivere da decenni e, ancora oggi, in età matura, si sente parte di una comunità.

In quest’ottica si inserisce la scelta di utilizzare uno sfondo neutro, e decontestualizzante, per raccontare un movimento che va oltre le mode e lo scorrere del tempo.

2017-2019. 24 fotografie digitali b/n.

Skinhead Attitude

The Skinhead subculture emerged in 1969 within the London working class to later spread all over the world. Rather than political-oriented, the movement was initially built on social ideals including proletariat values as well as on styles and culture from the Jamaican Rude Boys and English Mods.

Skinheads first appeared in Italy around mid-Eighties. Like in the rest of Europe the movement soon split along ideological lines. Due to the increasing popularity of extreme-right movements, mainstream media began to associate the term “skinhead” to “neo-fascist” and “racist”. In the meantime, anti-racist left groups started to acquire importance too.

Since the beginning, most photographers  - Derek Ridgers, Nick Knight, George Marshall, Iain McKell and Gavin Watson - have adopted a youth perspective to represent the Skinhead subculture. Accordingly, “becoming Skinhead” has long been linked to the adolescent rebellion stage. On the contrary, this photographic project stems from the desire to depict the Italian Skinhead movement as it is: a timeless anti-fascist and anti-racist culture. The author portrays the faces of people who not only brought this movement in Italy, but also have been living it for decades and still feel part of a community.

Photos backgrounds were instead decontextualized in order to tell of an ageless, time- less and fashionless movement.

2017-2019. 24 digital b/w photographs.

 
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